conservati nell’archivio storico e nell’antica biblioteca del Comune di Civitanova Marche.
Nel volume 191 della serie delle Riformanze dell’Archivio storico del Comune di Civitanova Marche sono presenti alcune delibere inerenti Annibal Caro. In particolare, con la Delibera del 13 dicembre 1545 il Consiglio generale lo esentò, insieme ai suoi parenti fino al terzo grado, dal pagamento delle imposte, perché grazie alla sua fama e alla sua intercessione presso personaggi illustri Civitanova venne sgravata dalla tassazione di duecento scudi in Camera apostolica, che è l’organo finanziario del sistema amministrativo pontificio. La Delibera del 27 maggio del 1546 ci fornisce testimonianza delle maldicenze che tale beneficio suscitò nei suoi confronti, che lo indussero a scrivere alcune lettere di lamentela al Comune, il quale decise di rispondergli a nome pubblico che la Comunità non si era mai “doluta di lui” ma tutt’altro gli era “sommamente obbligata delle operazioni da esso fatte a suo beneficio ”. Nel Bullarium, compilato nel XVII secolo, con aggiunte successive, sono trascritti numerosi documenti conservati nell’ Archivio storico, tra cui alcune delle “riformanze”, o modifiche degli statuti, come quella che descrive in volgare, le modalità attraverso le quali si riunivano il Consiglio generale e il Consiglio di credenza, così come stabilito dal Consiglio generale stesso il 26 aprile del 1542. Il Monitorio del Protonotario apostolico Odoardo Vecchiarelli del 22 marzo 1656, scritto su pergamena e relativo alla riparazione della Chiesa di San Francesco o di Civitanova, reca sul recto la pianta della Chiesa “ con accomodamento dei banchi fatto dai sigg. deputati del mese di maggio 1640 secondo l’ordine del pubblico consiglio”, in cui è ben visibile il posto assegnato ad un discendente omonimo di Annibal Caro. Altre testimonianze rinvenute nell’ Archivio storico del Comune di Civitanova Marche sono relative alle celebrazioni del quarto centenario della nascita di Annibal Caro: tra le altre, la lettera di ringraziamento del Sindaco di Civitanova Marche Stefano Papetti a Giovanni Pascoli per aver accettato di far parte del Comitato allora costituito, datata 9 maggio 1907, una copia del periodico “La Voce delle Marche” , anno XVI, n.7, Fermo, Sabato 16 Febbraio 1907, in cui il conte Francesco Bernetti descrive la struttura di quello che poi diventerà il suo volume illustrato Annibal Caro, in occasione del quarto centenario dalla nascita, Porto Civitanova, O. Oualdesi, 1908. Nel fascicolo è conservata anche una lettera datata 9 febbraio 1907 di un Archivista del Regio Archivio di Stato di Roma che si complimenta per l’iniziativa delle celebrazioni, il testo dell’ Ordinanza del 14.11.1907 del Sindaco del Comune di Civitanova Marche, “Centenario di Annibal Caro ”, con cui si palesa anche la decisione di rinvio della realizzazione di un monumento ad Annibal Caro, del quale fu realizzato successivamente solo un bozzetto dallo scultore, ceramista e medaglista Romeo Pazzini. Tra i gioielli dell “Antica Biblioteca”, ospitata presso l’Archivio storico comunale, in un’area riservata sono conservate Opere del Commendatore Annibal Caro: I Tomi I, II, III, Lettere familiari; il Tomo V, Rime, Gli Straccioni; il Tomo VI, L’Eneide di Virgilio tradotta in versi sciolti, le traduzioni della Bucolica e della Georgica , edite a Venezia presso la Stamperia Remondini nel 1757 (manca il volume IV delle lettere). Inoltre Apologia degli Accademici dei Banchi di Roma contra M. Lodovico Castelvetro da Modena, Venezia, “a spese” di Antonio Cortesi, 1772; Lettere scelte ad uso della gioventù, Milano, Francesco Pagnoni, 1871. Tra gli altri libri: G. Marangoni, Delle Memorie sagre e civili dell’antica città di Novana, oggi Civitanova nella Provincia del Piceno, Roma, Giovanni Zempel, 1743, dove è stata trascritta anche la sopra citata Delibera del 1546, pp.375 e 377; G. Cantalamessa-Carboni, Ricerche sulla vita del commendatore Annibal Caro, Ascoli, Luigi Cardi, 1858; G. Recchi, Albero genealogico della famiglia Caro di Civitanova Marche, Civitanova Marche, Tip. Natalucci, 1879 (DOR). Altro gioiello dell “Antica Biblioteca” è un Rituale romano, o sacerdotale, senza luogo di stampa, del XVI secolo, bicolore, musicato, una raccolta di formule per la celebrazione delle varie funzioni sacre, contiene piccole xilografie che esemplificano in modo evocativo e a mò di scenografia i rituali durante le varie cerimonie. La tecnica di stampa adottata per stampare le notazioni musicali è quella dei caratteri mobili componibili e consiste di una doppia, o anche tripla, impressione: prima venivano stampati i righi, normalmente in rosso, e poi le note quadrate nere con i testi e le stanghette verticali di separazione . Questo sistema a due o tre impressioni fu quello maggiormente impiegato per i libri liturgici sino agli inizi del XIX secolo. A conclusione di questa prima ricognizione, non mi resta che auspicare possa continuare lo studio e la valorizzazione dei documenti archivistici e dei beni librari Cariani civitanovesi e dei loro contesti, non solo conservati nell’Archivio Storico Comunale e nell “ Antica Biblioteca”, ma anche presso altri soggetti conservatori, in primis la Biblioteca “Silvio Zavatti” di Civitanova Marche e l’Archivio di Stato di Macerata.
Mara Pecorari
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